...scrivere sui propri lavori non è una cosa facile, anche perché il percorso è stato lungo, interrotto, banalizzato a volte, ripreso, sempre alla ricerca di qualcosa che mi desse il senso della libertà e del silenzio profondo in una realtà dove cammino, guardo e resto tante volte coinvolta dalle emozioni.
Si può dire che l'inizio del mio lavoro è stato il desiderio di uscire, di rompere quel qualcosa (educazione, formazione culturale, situazione sociale ed economica, condizionamenti di cui non sei cosciente) che impediva di ritrovarmi in sintonia.
Il segno, il gesto sulla tela divengono marcati e deformanti: i colori sono di origine espressionista e lo spazio è valorizzato da questi, ma sono i segni gestuali a creare il ritmo, l'emozione.
A questa visione si opponeva la ricerca astratta dello spazio e della forma geometrica, due modi di essere iniziali della mia ricerca.